(1965-2017)
Premio letterario Città di Rapallo 1965, presidente Maria Bellonci (secondo premio per il romanzo breve inedito Le Salmonelle a Rado).
Premio di poesia Costantino Nigra 1965, presidente Carlo Bo. Premio Cervia 1967, presidente Carlo Bo, menzione d’onore. Premio Lerici Pea 1967, medaglia d’oro alla poesia Dal buio.
Premio di poesia Giosuè Carducci 1967, presidente Walter Binni (si veda la relazione della commissione giudicatrice, in cui Zavanone è finalista segnalato come tra i più significativi).
Premio Val di Comino 1984, presidente Giorgio Bárberi Squarotti (si vedano: «Il Lavoro», 10 ottobre 1984; «Il Corriere mercantile», 11 ottobre 1984; «Il Giornale», 13 ottobre 1984).
Premio Nosside 1985, presidente Giovanna Bemporad (si veda «Il Giornale di Genova», 17 maggio 1985).
Premio Ceva 1985 (si vedano: Dieci anni di poesia. Premio Ceva 1979-1988. Inediti recenti dei poeti premiati, a cura di Luciano Bona, testimonianze di Giorgio Bárberi Squarotti, Gian Luigi Beccaria, Davide Lajolo, Mondovì, La Ghisleriana, pp. 15-28; Elio Domeniconi, Il poeta con la toga, in «Il Lavoro», 25 ottobre 1985, che contiene riferimenti ad altri premi vinti da Zavanone, come il Premio Romagna, con presidente Giorgio Bárberi Squarotti; il ritaglio anonimo A un genovese il premio città di Ceva, in «La Gazzetta del lunedì», 28 ottobre 1985).
Premio Val di Magra 1985 (si veda il ritaglio anonimo Al genovese Zavanone il premio Val di Magra, in «La Gazzetta del Lunedì», 7 giugno 1985).
Premio David 1986, presidente Mario Sansone (si veda Trentennale Premio Nazionale di poesia David 1958-1988, Carrara, Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Marina di Carrara,1989, pp. 23- 24).
Premio Libero de Libero 1986, presidente Elio Filippo Accrocca (il premio comporta la pubblicazione del volume di poesie inedite La vita affievolita, Latina, Confronto, 1986).
Premio Aldo Spallicci 1993, presidente Mario Battaglia (si veda «Il Giornale», 6 novembre 1993).
Premio Massarosa 1993, presidente Dino Carlesi (si veda: 4° premio Massarosa. Antologia 1993 e verbale della giuria).
Premio Agave d’oro 1994 (si veda il ritaglio anonimo Vince a Chiavari il magistrato-poeta, in «Il Lavoro», 13 aprile 1994).
Premio Città di Catanzaro 1995, presidente Mario Luzi (si veda il ritaglio anonimo Placanica, Zavanone e D’Amico vincitori del premio, in «La Gazzetta del Sud», 28 novembre 1995).
Premio nazionale di poesia religiosa Santa Maria a Mare 1996, presidente Giorgio Bárberi Squarotti.
Premio Il Golfo 1996.
Premio Città di Como 1997, ex aequo con Roberto Sanesi (si veda il ritaglio anonimo Zavanone vince a Como il premio di poesia, in «Il Lavoro», 25 marzo 1997).
Premio Milano Duomo 1999, presidente Giancarla Mursia.
Premio Città di Legnano-Giuseppe Tirinnanzi 2001, presidente Luciano Erba (si vedano: il ritaglio anonimo Premio di poesia Giuseppe Tirinnanzi. Un’insegnante e un giudice tra i vincitori, in «Il Corriere della Sera», 16 ottobre 2001 e 25 anni di poesia. Città di Legnano-Giuseppe Tirinnanzi, a cura di Giorgio d’Ilario e Renato Besana, Catellanza, Grafica Tosi, 2008, pp. 123 e 179).
Premio Milano Duomo 2002, presidente Giancarla Mursia.
Premio Lucian Blaga 2004 (si veda Caietele Lucian Blaga. Festivalul Internacional Lucian Blaga edi ia a XV-a, p. 25, in lingua romena).
Premio Via Francigena 2004, presidente Nicola Michelotti (si vedano: «La Repubblica», 7 luglio 2004 e «Il Secolo XIX», 14 luglio 2004).
Premio Il Golfo 2005, presidente Elio Andriuoli.
Premio Cinque Terre-Ettore Cozzani 2005, presidente Sirio Guerrieri.
Premio Lerici Pea 2009 (scelto dalla giuria tecnica, composta da Massimo Bacigalupo, Stefano Verdino, Giuseppe Conte e altri, nella terna finale).
Premio Alessandro Contini Bonacossi 2010, presidente Ernestina Bonacossi (si vedano: lettera di Tita Paternostro, Casalguidi, 7 giugno 2010; libretto celebrativo del premio; il ritaglio anonimo Contini Bonacossi: I vincitori, in «La Nazione», 17 giugno 2010).
Premio Moncalieri 2010, presidente Gian Luigi Beccaria (si vedano: il ritaglio anonimo Premio Città di Moncalieri. I vincitori, in «Corriere di Moncalieri», 14 settembre 2010; Mel Menzio, La Porta: “basta con l’esteriorità”, in «Il Mercoledì», 29 settembre 2010).
Premio Pavese 2013, presidente Giovanna Romanelli (si vedano: il testo dattiloscritto del discorso Identikit della poesia pronunciato da Guido Zavanone in occasione del conferimento del premio; la locandina del premio; i seguenti ritagli: A Magris e Severgnini il Premio Pavese, in «Il Corriere della Sera», 24 luglio 2013; Da Magris a Vassalli i vincitori del Pavese, in «La Stampa», 24 luglio 2013; «Il Sole 24h», 28 luglio 2013; La veglia letteraria del Premio Pavese , in «La Stampa», 28 luglio 2013; Quattro grandi autori per i 30 anni del Pavese, in «La Stampa», 28 agosto 2013; Il genovese Zavanone vince il premio Pavese, in «Il Secolo XIX», 31 agosto 2013; «La Stampa», 2 settembre 2013).
Premio Energia per la Vita 2015, presidente Rodolfo Vettorello.
Premio Moncalieri 2014, presidente Lorenzo Del Boca (si veda ritaglio sul «Secolo XIX», 14 marzo 2014).
Premio Firenze 2017, presidente Enrico Nistri (si veda il ritaglio Al poeta Zavanone il premio Firenze per il libro “Lo sciame delle parole”, in «Il Secolo XIX», 8 dicembre 2017).
MOTIVAZIONI
Premio Val di Comino (1984): «il raffinato discorso poetico di Guido Zavanone raggiunge in Arteria esiti assai significativi sia che aderisca appassionatamente al destino delle creature, sia che guardi con maggior distacco e dolente ironia ai mali e agli errori del mondo. È una poesia costantemente animata da un’ansia metafisica, con notevoli capacità di trasformare cose e vicende in miti o in allegorie».
Premio Nosside (1985): la motivazione allude all’«immaginifica profusione di colori e al fraterno messaggio di vita del poeta».
Premio Ceva (1985): «poeta meditativo dal linguaggio intenso e di grande forza evocativa».
Premio Antonio Spallicci (1993): la motivazione cita «il senso perturbato dell’esistenza che si comunica alla sintassi, facendosi immagine e spunto poetico».
Premio Massarosa (1993): «una poesia di alto livello concettuale in cui si susseguono ansiose domande, ricerche di assoluto e anche segnali dolenti relativi a quel “passaggio” sulla terra rivendicato dai poeti nei confronti della morte. Il poeta afferma che “qualcosa” pur rimarrà tra il nulla e il tutto di ora, ma emerge profondo da questi versi il senso di un vuoto immotivato, quello dell’anima, che il poeta restituisce al suo Dio cercato».
Premio Milano Duomo (1999): «nella poesia di Zavanone si delinea un rigoroso impegno civile che si traduce in un discorso razionalmente preciso e in versi intrisi di una coscienza morale che non pretende di pontificare ma che allerta, sommessa e tenace, gli interrogativi che la ragione propone e che solo solidarietà e amore possono sciogliere».
Premio poesia religiosa Santa Maria a Mare (1996): «nello scabro ambito di brevi versi Guido Zavanone, con la poesia intitolata Preghiera dell’autunno, ha scolpito l’intero dramma di chi, dopo un lungo tracciato di vita, di fronte al mistero sempre più inquietante e agli interrogativi sempre più pressanti su ragioni e fini in cui si va esaurendo il proprio destino esistenziale, riscontra coincidenze e, in un certo senso, intime armonie con l’analogo compiersi e svolgersi di più ampi processi naturali, mentre lo spettro del nulla tende infine a dissolversi nell’umile abbandono alla speranza».
Premio Milano Duomo (2002): «in una visione onirica e sulla linea di un calibrato intimismo, il poeta s’interroga sul senso della vita e della morte in un dialogo sublimato da una pacata rassegnazione, dove solo una memoria non è una perdita. Sommesso e volutamente tenue lo stile, ma alta e sapiente la misura dei versi».
Premio Via Francigena (2004): «il tema è di estrema attualità: la disperata speranza dei clandestini che sbarcano sulle nostre coste alla ricerca di una vita migliore; lo stile e la costruzione della lirica sono di perfetto equilibrio compositivo, e l’espressione raffinata nella sobria eleganza lessicale. Nulla di più si potrebbe chiedere ad una poesia, se questa non ci offrisse anche spunto per riflettere sui nostri egoismi di agiati cittadini, che non vogliono sacrificare agli altri neppure una briciola della loro abbondanza».
Premio Moncalieri (2010): «poeta sognatore e metafisico, “un folle in bilico nel vuoto/ tra il Nulla e Dio”. Memore della Commedia dantesca e di alcune celebri pagine dell’Ariosto, intraprende un viaggio interstellare avendo per ali l’anima, per occhi la mente e come zavorra il cuore. Incontra, di volta in volta, celebri personaggi (da Giordano Bruno a San Francesco o a Madre Teresa). La complessa struttura del suo dire poetico viene realizzata tramite un’architettura di scrittura verticale che si apre al flusso continuo del vigore creativo e alla maestosità coinvolgente del canto epico».
Premio Pavese (2013): «Il titolo dell’ultima silloge poetica di Guido Zavanone, Tempo nuovo, evoca subitaneamente che l’autore è giunto a una svolta decisiva del suo percorso poetico sia nei contenuti che nella forma: infatti, il tempo di cui ci parla è ora quello del fine dell’esistenza, della sua incertezza e fragilità di fronte al divino. Una nuova tensione antropologica percorre i suoi versi che dicono la provvisorietà dell’essere e il non senso di una ricerca ove “incompiuto il principio / va chiamando la fine, / buia e vuota la fine / grida e invoca il principio; / in un gemito solo / il principio e la fine / cercano ancora / il nulla di prima” (Il principio e la fine). Coerente con questa crisi del modo di nominare l’essere, la parola viene a sua volta scarnificata».
Premio Energia per la Vita (2015): «Guido Zavanone, uno dei maggiori poeti contemporanei, ha reso omaggio al Premio Energia per la Vita con l’opera intitolata Il Viaggio Stellare e il Premio Energia per la Vita è particolarmente fiero di poter rendere omaggio alla poesia di Zavanone. L’opera dal solido impianto ha una dimensione poetica di grande respiro. Conte, nella sua dotta prefazione, la paragona a una cattedrale gotica per il movimento, il gusto della dismisura e della difformità. Noi che ci siamo fatti travolgere dal grande respiro lirico del poema, riconosciamo a Zavanone una vocazione mitica sempre attuale nella nostra cultura così vocazionalmente mediterranea. La lettura di un’opera come questa, traboccante di potenza epica, ci arricchisce e ci rende partecipi di un sogno cosmico di inaudita profondità».
Premio Firenze (2017): «L’autore ci presenta un’opera completa, come sottintende il suo stesso titolo, tanto da essere una vera e propria opera omnia. La poesia di Zavanone ha tutto: la potenza evocativa delle immagini, l’armonica sonorità dei versi, e soprattutto la preziosissima e rara (oggigiorno rarissima) sensazione di aver ricevuto un dono dopo aver avuto il privilegio di leggerla. Parole quest’ultime che spese, non a caso, il suo conterraneo Montale».